Quando i consumi e i costi di manutenzione cominciano a diventare eccessivi, si pensa che sia arrivato il momento di pensare alla Sostituire caldaia vecchia
Un’ipotesi giusta se si considera che già da qualche anno la sostituzione delle vecchie caldaie con quelle di nuova generazione, più rispettose dell’ambiente ed efficaci sotto il profilo del risparmio economico, è stata incentivata da agevolazioni fiscali non di poco conto. La rottamazione della caldaia viene prevista da una legge che prevede notevoli incentivi per l’installazione di nuovi generatori come la caldaia a condensazione
Quando si parla di incentivi alla rottamazione delle caldaie, si prevedono detrazioni fiscali fino al 65% di risparmio complessivo. Accenniamo inoltre che, insieme alla sostituzione della caldaia, fanno parte del programma anche le installazioni di pannelli solari termici e la sostituzione degli infissi.
Il rimborso che segue la sostituzione della vecchia caldaia con sistemi di riscaldamento diversi, nuovi e più preformanti in termini di consumi e di resa, è suddiviso in 10 rate annuali attraverso la detrazione dell’imponibile Irpef che ammonta fino al 65% delle spese sostenute per l’intervento.
La detrazione fiscale viene riconosciuta l’anno successivo alla presentazione del modello Unico o del modello 730 che dichiari le spese per la sostituzione della caldaia. La sostituzione della caldaia comporta vantaggi in termini di spesa anche nel lungo termine: installare una pompa di calore o una caldaia a condensazione, infatti, vi permetterà di ottenere un notevole risparmio dei consumi, facendo abbassare fino al 40% il totale delle spese in bolletta.
Il riconoscimento degli sgravi fiscali da parte dello Stato è previsto per rispettare le normative europee ed internazionali in termini di inquinamento. Sostituire le vecchie caldaie con nuovi impianti non significa, soltanto, recuperare un comfort in casa e alleggerire le spese del ménage domestico, ma anche partecipare attivamente alla salvaguardia dell’ambiente attraverso sistemi che adottano tecnologie sempre più efficienti.
L’efficientamento energetico della casa soggetto a detrazioni fiscali deve riguardare un immobile già esistente e non un immobile di nuova costruzione. Per usufruire della detrazione infatti, sul modello presentato per la dichiarazione dei redditi, i lavori devono essere riportati come sostituzione parziale o totale del vecchio impianto e non come nuova installazione. seguito della Direttiva Europea Eco Design, le caldaie che saranno oggetto di detrazione dovranno riportare la classificazione energetica che va da A+ a G.
La classe di appartenenza è importante perché descrive gli standard di efficienza energetica della caldaia. Una caldaia con efficienza energetica inferiore alla classe A potrebbe essere ancora disponibile sul mercato visto che la data del 26 settembre 2015, a partire dalla quale è entrato in vigore l’Ecodesign, non ha sancito il ritiro dal mercato delle vecchie caldaie ma ha solo impedito la costruzione di impianti con il vecchio sistema. Una caldaia rotta è un prodotto potenzialmente molto pericoloso.
Infatti si tratta di materiale definito RAEE ossia rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. In quanto tali contengono materiali pericolosi come ferro, alluminio, gas e altro che se dispersi nell’ambiente possono inquinare ed essere nocivi per la salute dell’uomo.
Per questo motivo le caldaie usate non sono considerati rifiuti normali ma il loro smaltimento è regolato da una normativa ben precisa che ne regola attentamente ogni passaggio. Se si procede al corretto smaltimento di un RAEE, inoltre, molti dei materiali che lo compongono possono essere recuperati e riutilizzati, innescando un circolo virtuoso che portano con sé solo aspetti positivi.
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La Caldaia è uno scambiatore termico che cede calore ad un fluido per mezzo della combustione stazionaria; nel caso appartenga ad un impianto industriale si serve di un combustore con cui solitamente è integrata. Si distingue in:
- Caldaia propriamente detta, in cui non avviene alcun passaggio di stato del fluido, tra cui lo scaldabagno domestico
- Generatore di vapore in cui avviene l’ebollizione del fluido
- Caldaia a tubi di fumo
Le prime caldaie di tale tipo furono concepite con una singola canna fumaria di grande diametro che passava attraverso un serbatoio pieno d’acqua; successivamente questa venne sostituita da due o un numero più o meno grande di tubi allo scopo di aumentare la superficie di riscaldamento a contatto con il liquido. Il serbatoio venne realizzato solitamente di forma cilindrica in quanto tale forma è la più adatta come resistenza alla deformazione per un contenitore a pressione. Tale serbatoio cilindrico può essere posto in posizione orizzontale o verticale. La posizione verticale è migliore ai fini del tiraggio naturale dei fumi ma la meno adatta per ragioni di ingombro, se si tratta di una caldaia ad uso mobile.
Una caldaia a tubi d’acqua è un tipo di caldaia in cui l’acqua circola in tubi riscaldati esternamente. Le caldaie a tubi d’acqua sono utilizzate per la produzione di vapore ad alta pressione. Il combustibile è bruciato all’interno di una fornace creando gas caldo, che riscalda l’acqua che circola nei tubi trasformandosi in vapore, che confluisce in un cilindro. In alcuni tipi il vapore rientrerà nel forno attraverso un surriscaldatore e il vapore surriscaldato viene utilizzato per azionare le turbine. (Wikipedia)
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