Il Libretto di controllo fumi caldaia a chi spetta? La manutenzione e il controllo delle caldaie sono un’attività di fondamentale importanza per chi le utilizza.
Secondo le norme attualmente in vigore, il responsabile della manutenzione della caldaia è l’inquilino (non necessariamente il proprietario) dell’immobile in cui è installata la caldaia. Questi è infatti il “responsabile dell’impianto di riscaldamento”, e in quanto tale ha l’obbligo di effettuare periodicamente interventi di manutenzione e controllo fumi sulla caldaia. Attività di controllo e manutenzione caldaiaLa manutenzione della caldaia consiste nella pulizia del bruciatore, dello scambiatore di regolazione, sicurezza e controllo, nel verificare che lo scarico dei fumi avvenga in modo corretto ed efficiente e che la ventilazione dell’ambiente in cui è installata la caldaia si corretta.Il controllo dei fumi della caldaia, invece, consiste nell’esame dei fumi della caldaia, nell’analisi della combustione per verificarne il rendimento, la concentrazione di ossido di carbonio (CO) e l’indice di Il controllo periodico della caldaia offre un duplice vantaggio al proprietario: da una parte la possibilità di tenerne sotto controllo l’efficienza e il funzionamento, e dall’altra l’evitare l’inquinamento atmosferico.Grazie alle verifiche effettuate periodicamente dai tecnici specializzati è infatti possibile mantenere le buone prestazioni della caldaia, ottenendo quindi risparmi dei consumi e di conseguenza una bolletta più leggera. Inoltre i controlli verificano il corretto funzionamento della caldaia, prevenendo possibili “incidenti domestici”.Poichè le caldaie hanno necessità di un Controllo fumi caldaie in quanto immettono nell’ambiente esterno vari fumi che contengono anche anidride carbonica, tenere sotto controllo queste emissioni permette di bruciare meno combustibile e quindi immettere nell’atmosfera meno fumi di scarico, contribuendo a incidere in maniera minore sull’inquinamento atmosferico.Controllo Fumi e Manutenzione Caldaia: ogni quanto tempo? Il recente DPR 74/2013, in vigore dal 12 luglio 2013, ha apportato delle novità alla precedente normativa, che era contenuta nel decreto legislativo 311 del 29/12/2006, che a sua volta integrava il precedente decreto 192 del 19/08/2005.Nel nuovo Decreto del Presidente della Repubblica n.74 del 16/04/2013, sono state ridefinite le norme che regolamentano gli obblighi di manutenzione delle caldaie e di analisi dei fumi. La responsabilità dei controlli di manutenzione spetta a chi occupa l’immobile in cui è installata la caldaiaPer individuare ogni quanto vanno effettuati gli interventi di manutenzioni, fanno fede, in ordine gerarchico, queste indicazioni: Le indicazioni fornite con apposita nota da chi ha costruito l’impianto, cioè la “ditta installatrice”. Le indicazioni fornite dal fabbricante degli apparecchi, così come indicato sul libretto d’uso, che non va confuso con il libretto d’impianto o di centrale.Le indicazioni fornite dalle normative UNI e CEI della caldaia, come ad esempio la norma UNI 10436/96 per le caldaie autonome o quelle con potenza inferiore a 35 kW, oppure la norma UNI 10435/95 per le caldaie condominiali o con potenza superiore a 35 kW. Se non sono presenti indicazioni in materia allora il responsabile Controllo fumi caldaie Vaillant dell’impianto deve attivarsi per recuperare una copia delle istruzioni tecniche della caldaia in suo possesso.
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La Caldaia è uno scambiatore termico che cede calore ad un fluido per mezzo della combustione stazionaria; nel caso appartenga ad un impianto industriale si serve di un combustore con cui solitamente è integrata. Si distingue in:
- Caldaia propriamente detta, in cui non avviene alcun passaggio di stato del fluido, tra cui lo scaldabagno domestico
- Generatore di vapore in cui avviene l’ebollizione del fluido
- Caldaia a tubi di fumo
Le prime caldaie di tale tipo furono concepite con una singola canna fumaria di grande diametro che passava attraverso un serbatoio pieno d’acqua; successivamente questa venne sostituita da due o un numero più o meno grande di tubi allo scopo di aumentare la superficie di riscaldamento a contatto con il liquido. Il serbatoio venne realizzato solitamente di forma cilindrica in quanto tale forma è la più adatta come resistenza alla deformazione per un contenitore a pressione. Tale serbatoio cilindrico può essere posto in posizione orizzontale o verticale. La posizione verticale è migliore ai fini del tiraggio naturale dei fumi ma la meno adatta per ragioni di ingombro, se si tratta di una caldaia ad uso mobile.
Una caldaia a tubi d’acqua è un tipo di caldaia in cui l’acqua circola in tubi riscaldati esternamente. Le caldaie a tubi d’acqua sono utilizzate per la produzione di vapore ad alta pressione. Il combustibile è bruciato all’interno di una fornace creando gas caldo, che riscalda l’acqua che circola nei tubi trasformandosi in vapore, che confluisce in un cilindro. In alcuni tipi il vapore rientrerà nel forno attraverso un surriscaldatore e il vapore surriscaldato viene utilizzato per azionare le turbine. (Wikipedia)
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